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martedì 26 aprile 2011

New Babylon

"New Babylon" una città nomade
Universale diarchitettura sezione a cura di Antonino Saggio
N.88 Francesco Careri_ "Costant una città nomade"
Testo e Immagine editore

“New babylon” è prima di tutto un’apassionata dichiarazione d’amore per l’umanità, un manifesto politico che tende a ricordare a tutti gli uomini che sono liberi. L’intera vita di Costant(nome con cui ha sempre voluto essere chiamato dai suoi compagni situazionisti) è il tentativo di immaginare come potrebbe, svolgersi in un altro modo, la vita degli uomini su questa terra.

“New babylon” è un’utopia concreta in quantoconcreto è il suo riferiemtno storico. La società che dovrebbe abitare la città di constant vive già su questo pianeta è già fra noi, anzi c’è sempre stata. Prima della sedentarizzazione l’intera umanità era una variegata società nomade,libera di spostarsi in un mondo senza frontiere. Il nomadismo di Constant è una filiazione diretta del marxismo postindustriale; si tratta di un nomadismo visto come rifiuto del sistema di produzione capitalista,come rifiuto dell’ accumulazione dei beni, della proprietà privata e di ogni confine etnico ed economico. Nomadismo per un nuovo uso del tempo,dello spazio e della propria vita.

La domanda cui cerca di dare una risposta Constant è in fondo molto semplice: come saràla società quando sarà libera dal lavoro? O,meglio; come sarà la vita quando si raggiungeranno la completa automazione della produzione, la socializzazionedei mezzi di produzione e un’equa distribuzione dei prodotti fra tutti gli abitanti della terra?

La risposta èaltrettanto semplice: non dovendo lavorare, l’uomo non avrà più bisogno di un domicilio fisso, potrà ricominciare a fluttuare liberamente nello spazio e a esplorare tutti gli angoli della terra. Avrà a disposizione tutto il tempo da dedicare alla realizzazione dei suoi desideri e l’attivitàlavorativa si trasformerà in attività creativa: in breve l’Homo faber diventerà quell’ Homo Ludens descritto dall’Olandese Huzinga.L’utilefarà posto all’attività creativaper eccellenza: il gioco. Tutte le arti andranno a collaborare in un grande gioco che verrà ; in quell’attività di trasformazione dal basso che sarà chiamata urbanismo unitario (un’urbanistica rovolta alla vita contrapposta al funzionalismo razionalista, diventerà il tema di confronto traconstant e guy debord).

Il problema dell’abitare per constant deve essere impostato come una riappropriazione della necessità primordiale all’ autoderminazione del prorio ambiente, con la liberazione dell’istinto alla costruzione della propria casa e quindi della propria vita; una riscoperta dell’impulso dell’avventura da parte dell’uomo urbano.

E’ Infatti proprio nell’universo nomade che riconosce un intero apparato concettuale con cui scardinare le basi della società occidentale e sferrare un attaccoall’architettura razionalista. Concepire la città non come spazio dello stare ma come lo spazio dell’andare, come un’infinito percorso che non lasci tracce sulla terra.

Un invito a perdersi:

I quartieri di questa città potrebbero corrispondere ai diversi sentimenti che si incontrano per caso

nella vita corrente. Quartiere Bizarro, Quartiere Felice,riservato alle abitazioni, Quartiere Nobile e Tragico (per i bravi bambini),Quartiere storico (musei,scuole), Quartiere Utile (ospedale,magazzini per gli attrezzi), Quartiere Sinistro […] che sarebbe di difficile avvicinamento e poco illuminato di notte […] il bambino e l’adulto impareranno,esplorando il Quartiere Sinistro, a non avere più paura delle manifestazioni angoscianti della vita, ma a divertirsene. L’attività principale sarà la deriva continua. Il cambiamento di paesaggio di ora in ora sarà responsabile di uno spaesamento totale.

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